L'arte della pazienza e dell'attesa dei vini Dei Principi di Spadafora
indietroLa cantina e l'affascinante storia di Francesco Spadafora
Contrada Virzì - Monreale (provincia Palermo) , circa 57 km a sud ovest da Palermo. Tra dolci colline dove la pace regna sovrana e le uniche tracce di attività umane sono quelle di agricoltori e viticoltori, c'è il regno di Francesco e la figlia Enrica Spadafora.
Nel 1988 Francesco Spadafora si trasferì a Virzì per occuparsi dei vigneti di famiglia e a breve la sua grande passione per la viticoltura e il vino è diventata sua missione di vita: avere il dovere di dare in eredità a sua figlia e alle generazioni future terreni sani, ricchi di materia vivente, privi di ogni traccia chimica di sintesi (l'azienda vinicola è certificata biologica dal 2014), generosi di uve di alta qualità. Nel 1993, riuscì a produrre la prima bottiglia che dedicò a suo padre Don Pietro, fondatore dell’azienda agricola Dei Principi di Spadafora, che possedeva numerosi grandi appezzamenti di terreni adibiti ad uso agricolo.
Oggi Francesco Spadafora vive tutto l'anno lassù nell'azienda vinicola, dedicando le sue giornate a prendersi cura delle sue vigne, dei processi di vinificazione, a dilettarsi a cucinare deliziose pietanze con i prodotti del proprio orto e di produttori locali quando vengono degli ospiti.
Le vigne di proprietà circondano a ferro di cavallo l'azienda agricola e si estendono per circa 100 ettari; sembrano tanti, ma le rese per ettaro sono volutamente mantenute basse, circa 45/50 quintali per ettaro; i trattamenti consentiti in agricoltura biologica sono limitati al minimo indispensabile.
I terreni sono tendenzialmente misti argillosi e sabbiosi, ma in ogni appezzamento di vigna cambia la loro proporzione e ciò si riflette ovviamente, insieme ad esposizione e altitudine (tra 220 m e oltre 400 m s.l.m.), sui vini prodotti. L'argilla assicura comunque sempre che anche durante le estati molto siccitose, la parte profonda del terreno sia sempre umida, fresca e trattenga acqua a cui possono attingere le radici delle viti.
È così che la terra di Virzì è generosa e produce uva con intensi e concentrati aromi e struttura, ma che mantiene una freschezza sorprendente data dall'acidità vibrante, trasmettendola al vino poi prodotto.
Tutti i vini svolgono la fermentazione spontanea alcolica e malolattica a temperatura controllata in vasche di cemento. Perlopiù vasche in acciaio vengono usate per i lunghi affinamenti; molto moderato e discreto è uso di grandi botti in legno per i vini rossi.
"Concedi il giusto tempo al vino; concedi il giusto tempo alla natura e assecondala, esaltala con umiltà e pazienza". Ecco la filosofia di Francesco ed Enrica Spadafora...
I vini degustati
È così che mi ritrovo ad assaggiare, direttamente prelevati dalle vasche in acciaio dove stanno ancora affinando, il potente ed elegante Syrah da vendemmia 2012 destinato per il vino "Il Sole dei Padri”; il vibrante, fruttato e morbido Chardonnay 2016; Il Nero d'Avola Schietto 2015, con il suo tripudio di prugne sotto spirito, succose susine rosse mature e spezie dolci; lo scalpitante e slanciato, intenso Cabernet Sauvignon 2015 dal tannino imponente ancora un tantino ruvido e che un po' di tempo di affinamento in bottiglia lo renderà poi grandioso.
Francesco Spadafora non si fa rincorrere da nulla e da nessuno, laggiù tra gli isolati dolci colli della contrada Virzì: comandano i suoi vini, comandano il buon senso e il gusto di attendere i tempi lenti per godere di grandi vini, il tutto fuori dalle logiche del “del tutto in fretta per far cassa”.
Al tavolo sotto un meraviglioso, enorme albero che ci dà frescura, con Enrica Spadafora assaggiamo il Siriki Bianco , un delizioso e mulitsfaccettato orange wine da uve di Grillo, lasciato in macerazione sulle bucce per 30 giorni. Pulito e intenso: ammalianti sentori di pesca gialla matura, scorza essiccata di limone, zagara, albicocca disidratata, mandorla, salvia e timo essiccati.
Il Merlot in purezza "Schietto" Selezione Limitata 2016 , fortemente voluto da Francesco Spadafora nonostante il Merlot corra il rischio di banalizzarsi e appiattirsi in un clima caldo e mediterraneo, è puro velluto, sinuoso e seducente al palato: intenso e complesso, offre aromi e sentori di frutti di bosco in confettura e prugna matura impreziositi da cioccolato fondente e un pizzico di cannella e sandalo.
Il lusso di attendere e pazientare, il rispetto per la naturale lentezza delle cose che ci circondano ahimè non ce l'hanno in molti oggi: grazie famiglia Spadafora, per restituirci tutto ciò sotto forma di vino!