I sogni racchiusi nel vino di Damijan Podversic e la sua Malvasia Venezia Giulia IGT 2016

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Pubblicato il 2022-08-23
Malvasia Istriana 2016 di Damijan Podversic - 1

“Se vuoi fare il contadino devi studiare. Studiare il linguaggio della natura — colore, sapore e odore — per comprenderla meglio. Studiare i ritmi della natura per rispettarli pienamente. Studiare filosofia per sentirti formica e non Dio (questo oggi le scuole tecniche non lo insegnano). Il futuro è nella terra. C’è del buono, ancora, nella natura”. Queste le belle parole del vignaiolo Damijan Podversic tratte dall’articolo intervista di Licia Granello pubblicato su “La Repubblica” del 31/01/2019 e che ci introducono alla sua filosofia del fare grandi vini frutto di un lavoro impeccabile di amore per le risorse naturali che ruotano dentro e attorno ai suoi vigneti.

La sua azienda vitivinicola nasce da un'ambizione, un sogno che aveva fin da quando era dodicenne, da sempre spinto dalla voglia di recuperare e valorizzare vecchi vigneti abbandonati, appartenenti a un terroir meravigliosamente vocato alla viticoltura, come quello delle colline di Gorizia. Oggi Damijan Podversic ha pienamente raggiunto il suo sogno, coltivando 6 ettari di vigne sui pendii del Monte Calvario in provincia di Gorizia, più altri piccoli appezzamenti nell'area del Collio Friuliano. E fa sognare anche noi con i suoi vini.

Io ho assaggiato la sua Malvasia in purezza, annata 2016, che lui stesso sul sito ufficiale della sua cantina dichiara essere stata un'annata calda e alquanto asciutta (ecco che si spiega il livello di alcol importante pari a 15,5%).

Le uve provengono da vigneti che si trovano a Gardiscutta e Monte Calvario (provincia di Gorizia) a un'altitudine che varia tra i 110 e i 140 m s.l.m. con esposizione a sud. La resa per ettaro è di 40 quintali per ettaro. Qui i suoli si chiamano "Ponca", particolarissima stratificazione di arenaria e marna.

Un chiarimento importante da fare in merito al suolo della Ponca.

La Ponca (o Opoka) è una particolare conformazione rocciosa associata alla viticoltura nell’area compresa tra Friuli, Slovenia e Istria. La Ponca si presenta come un’alternanza di strati duri caratterizzati da sabbie cementate dal calcio (l’arenaria) e uno strato più tenero (la marna) formata da limo debolmente cementato. In queste aree ben circoscritte si è formata in bacini lacustri milioni di anni fa, non molto profondi e soggetti a correnti di torbida che hanno determinato questa frequente alternanza di strati duri e teneri.

La marna è facilmente disgregabile per azione meccanica o a causa di eventi climatici. Un sistema molto fragile e alterabile che richiede, da parte del viticoltore, una particolare conoscenza e attenzione nelle operazioni di preparazione dei siti dove piantare la vigna.

Quello che rende caratteristica la Ponca è il susseguirsi di marne ed arenarie che crea una perfetta macchina per regolare la disponibilità idrica della pianta. L’acqua circola lungo lo strato duro di arenaria scendendo in profondità attraverso un perfetto sistema di drenaggio dell’acqua in eccesso. La marna invece funge da spugna, assorbendo l’acqua e trattenendola nel suolo. Nei momenti di necessità la marna rende disponibile l’acqua accumulata per la vite e il suo sviluppo fisiologico. Questa condizione si viene a creare solo se il vigneto è coltivato in collina e se i lavori di preparazione delle terrazze, con le operazioni di sterro e riporto, consentono un corretto rapporto tra terra smossa e roccia madre. Le radici della pianta, infatti, non si muovono in profondità se la terra è eccessivamente smossa e rimaneggiata ma tendono ad approfondirsi solo se incontrano gli strati della roccia. Tale caratteristica crea alla fisiologia della pianta degli stress utili a indurre un metabolismo della vite che ne limita la vigoria, garantendo così basse rese, uve che maturano lentamente e comunque in modo uniforme anche in annate difficili ed estreme dal punto di vista climatico.

I vini che ne vengono fuori partono dunque da una "materia prima" di livelli qualitativi molto alti, per cui spetta poi al lavoro in cantina esaltare e completare al meglio quel faticosissimo e saggio percorso intrapreso in vigna.

Tornando al vino di Damijan, la fermentazione è avvenuta in presenza delle bucce in tini troncoconici di rovere per almeno 60 giorni. Finita la fermentazione e macerazione, il vino è invecchiato in botti da 200 / 300 litri per 3 anni e infine affinato in bottiglia per 1 anno prima di essere messo in commercio.

Damijan Podversic Malvasia Istriana 2016

Al naso è un caleidoscopico mosaico di aromi primari, secondari e terziari esaltati e resi unici dalla lunghissima e lenta fermentazione e macerazione post-fermentazione a contatto con le bucce dell'uva in botti di rovere, la quale permette anche micro-ossidazione conferendo maggiore complessità e rotondità del vino.

👄 Aromi e sentori pronunciati di pesca nettarina, pesca gialla sciroppata, fiori di campo (camomilla, acacia, caprifoglio), note erbacee di foglia di pomodoro, tè verde al gelsomino; aromi e sapori secondari e terziari di buccia d'arancia amara essiccata, mandorla, vaniglia, chiodi di garofano, noce moscata. Al palato le note di frutta secca (mandorla e nocciola) sono più predominanti che al naso e si fanno più emozionanti grazie a un retrogusto spiccatamente sapido, quasi da mandorla salata. Acidità media; accenni di tannino dovuti alla lunga permanenza a contatto con le bucce; alcol elevato (15,5% a.b.v.); corpo pieno; finale lungo, avvolgente, cangiante, accattivante. Potente e gentile, intenso e penetrante seppur mantenendo sempre equilibrio ed eleganza. Abbi pazienza nel sorseggiare questo vino, dagli il tempo di rilasciare lentamente e gradualmente gli aromi: "ascoltalo".

🍤 🧀 Abbinamenti con il cibo: l'ho apprezzato con il risotto che ho preparato ai tenerumi (trattasi di foglie e germogli verdi di un particolare tipo di zucchina del sud Italia, Sicilia in primis, nota come zucchina serpente o zucchina pergola), pomodorini arrostiti e la loro purea, ricotta salata e un pizzico di polvere di Bottarga. Mi è piaciuto anche con il Piacentino Ennese (formaggio di latte di pecora aromatizzato allo zafferano) e con Pecorino Siciliano di media stagionatura. Provalo anche con pasta con zucchine e gamberoni; spaghetti con cozze e/o vongole; risotto ai frutti di mare; piatti vegetariani con zucchine arrostite o fritte e formaggi oppure con mandorle e altra frutta secca.

Malvasia Istriana 2016 di Damijan Podversic - abbinamento con risotto ai tenerumi